Curiosità sulla Chiesa di Sant’Antonio di Padova a Taormina: Storie, Leggende e Segreti
Taormina, con il suo fascino senza tempo, nasconde gioielli meno conosciuti ma ricchi di storia e tradizione. Tra questi c’è la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, un piccolo luogo di culto che custodisce storie affascinanti e dettagli insoliti. Ecco alcune curiosità che la rendono speciale.
1. La Chiesa dei Marinai e dei Pescatori
A differenza di altre chiese taorminesi legate alla nobiltà, questa era il rifugio spirituale dei pescatori e dei lavoratori del porto. Sant’Antonio, protettore dei poveri e dei marinai, era particolarmente venerato dalla gente umile del borgo marinaro di Taormina. Ancora oggi, durante la festa del Santo (13 giugno), i pescatori locali organizzano una processione con le barche lungo la costa.
2. Il “Miracolo della Pioggia”
Una leggenda popolare narra che nel 1883, durante una grave siccità, i taorminesi portarono in processione la statua del Santo per invocare la pioggia. Appena la statua raggiunse la piazza, un temporale improvviso salvò i raccolti. Da allora, ogni anno si ripete una “messa per la pioggia” in suo onore.
3. Il Campanile più Piccolo di Taormina
Mentre il Duomo e la Chiesa di San Giuseppe svettano con i loro campanili imponenti, questa chiesa ha un campanile minuscolo, quasi nascosto. Si dice che sia stato costruito così per non oscurare la vista delle case vicine, ma c’è anche chi sostiene che sia un simbolo di umiltà, in linea con lo spirito francescano.
4. Il Pavimento con le “Firme” dei Fedeli
Se osservate bene il pavimento, noterete nomi e date incisi su alcune mattonelle. Non sono graffiti moderni, ma firme lasciate da fedeli tra ’800 e ’900, come ex voto per grazie ricevute. Alcune sono così antiche che si sono quasi cancellate.
5. Il Quadro Misterioso
Dietro l’altare maggiore si trova un dipinto ottocentesco che raffigura Sant’Antonio mentre predica ai pesci. La particolarità? Se guardate attentamente, sullo sfondo si intravede un veliero che assomiglia a quelli dei pirati barbareschi. Alcuni storici locali credono che sia un riferimento alle incursioni saracene, un pericolo ancora vivo nella memoria siciliana dell’epoca.
6. La “Cappella del Pane”
A sinistra dell’ingresso, una piccola cappella era dedicata alla benedizione del pane per i poveri. Ogni venerdì, fino agli anni ’50, le donne del quartiere portavano qui il pane da distribuire ai bisognosi. Oggi la tradizione sopravvive solo durante la festa del Santo, con la distribuzione del “panuzzo di Sant’Antonio”, un dolce speziato a forma di cuore.
7. Il Fantasma del Frate
Secondo una leggenda urbana, di notte si aggirerebbe tra le panche l’ombra di un frate francescano morto nel ’700. Si dice che appaia a chi passa davanti alla chiesa dopo mezzanotte, per chiedere preghiere in suffragio. Un racconto che i taorminesi più anziani amano tramandare!
Perché Vale la Pena Visitarla?
È un angolo autentico, lontano dal turismo di massa.
Racconta una Taormina popolare, fatta di storie di mare e tradizioni semplici.
Ha dettagli artistici curiosi, come il quadro con la nave pirata o le incisioni sul pavimento.
È legata a feste tradizionali che pochi conoscono, come la processione delle barche.