Come si chiamano le due porte di Taormina? Un viaggio tra storia e simboli della città

Passeggiando per il centro storico di Taormina, sembra quasi di entrare in un racconto antico, fatto di pietra, sole e profumo di bouganville. Ma ogni storia ha un inizio e una fine, e quella di Taormina è racchiusa tra due porte monumentali che, da secoli, delimitano il cuore pulsante della città. Ti sei mai chiesto come si chiamano le due porte di Taormina?

La risposta è semplice ma ricca di significato: si chiamano Porta Messina e Porta Catania.

Due nomi che non sono stati scelti a caso. Queste porte, oltre a essere elementi architettonici importanti, hanno anche un valore simbolico e pratico: segnano il collegamento tra Taormina e le due città siciliane più vicine e influenti, Messina a nord e Catania a sud.

Porta Messina

Situata all’estremità orientale del Corso Umberto I, è l’accesso che guarda verso nord, in direzione di Messina. Oggi accoglie i visitatori con una piazza ariosa e il Teatro Antico poco distante, quasi a voler dire: “Benvenuto, qui inizia la bellezza”.

Storicamente, Porta Messina era conosciuta anche come Porta Ferdinandea, in onore di Ferdinando IV di Borbone, e fu ricostruita nel XIX secolo. È più aperta e luminosa rispetto alla sua sorella a sud, come se volesse prepararti alla scoperta della città.

Porta Catania

All’estremità opposta del Corso Umberto, verso sud, si trova Porta Catania, anticamente chiamata anche Porta del Tocco. È più austera, quasi severa, ma ha un fascino profondo. Sopra l’arco si può ancora vedere lo stemma della città e un’iscrizione che ricorda il suo restauro sotto il regno aragonese.

Da qui si esce verso la valle e si scende in direzione di Giardini Naxos e Catania, tra paesaggi che scivolano dolcemente verso il mare. Porta Catania è anche vicinissima al Duomo di Taormina, ed è uno dei punti ideali per cominciare la visita alla città medievale.

Queste due porte sono molto più che semplici passaggi: rappresentano l’ingresso e l’uscita dal cuore di Taormina, ma anche un ponte ideale tra passato e presente. Attraversandole, si entra in un luogo sospeso nel tempo, dove ogni pietra ha una voce e ogni passo racconta una storia.

Oggi, per chi visita Taormina, Porta Messina e Porta Catania sono i primi e ultimi saluti della città. Due sentinelle di pietra che continuano a custodire la meraviglia di uno dei borghi più incantevoli d’Italia.

Entrambe le porte di Taormina, Porta Messina e Porta Catania, non sono solo riferimenti urbanistici, ma autentici simboli identitari. Attraversarle significa entrare in una dimensione diversa: quella del centro storico, che ancora oggi conserva intatto il suo fascino medievale.

Camminare lungo il Corso Umberto I, che collega queste due porte, è come sfogliare le pagine di un libro di storia illustrato. Ad ogni angolo, tra palazzi nobiliari, chiese antiche, archi in pietra e balconi fioriti, si sente l’eco di secoli di dominazioni – dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Normanni, fino agli Spagnoli e ai Borboni. È un itinerario che si apre e si chiude tra due portali che un tempo erano veri e propri passaggi di confine: dogane urbane, punti di controllo e, in epoche più turbolente, difese strategiche.

Molti visitatori non sanno che le porte di Taormina erano anche luoghi di vita quotidiana. Qui si fermavano i mercanti, si scambiavano merci, si annunciavano eventi, si controllavano viaggiatori. Oggi, dove una volta c’erano sentinelle armate, ci sono turisti con macchine fotografiche e passeggini, ma il senso di protezione e accoglienza è rimasto intatto.

Una curiosità: la Porta del Tocco, altro nome di Porta Catania, deve il suo appellativo a un’usanza medievale legata al “tocco” della campana che annunciava l’inizio delle assemblee popolari. Una traccia, questa, del ruolo politico che la città aveva nel passato.

E se ti trovi a Taormina nelle prime ore del mattino o poco dopo il tramonto, prova a posizionarti proprio all’ingresso di una delle due porte. Guardando lungo il Corso, potrai osservare come la luce gioca tra le pietre, e come il flusso della città – lento, elegante, vivo – scorra naturalmente dentro e fuori da questi antichi varchi.

Porta Messina e Porta Catania non sono solo ingressi, ma veri racconti di pietra, testimoni silenziosi di tutto ciò che è passato da qui: carovane, guerre, feste, pellegrini, artisti, turisti. E continuano, ogni giorno, a far entrare nel cuore della città chi è pronto a farsi sorprendere.

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